Olio extra-vergine d'oliva: facciamo chiarezza

L’olio extra vergine d’oliva è considerato un prodotto cardine della dieta mediterranea, ma è anche uno degli alimenti più contraffatti in Europa, con scopi puramente economici.


LO SAPEVI CHE...

L’olio extra vergine d’oliva è considerato un prodotto cardine della dieta mediterranea, ma è anche uno degli alimenti più contraffatti in Europa, con scopi puramente economici.

Purtroppo l’olio extra vergine d’oliva è un prodotto sempre presente nelle offerte dei supermercati e questa corsa al ribasso favorisce i comportamenti illeciti. Negli ultimi 50 anni le frodi hanno coinvolto molti grandi marchi, trattandosi di operazioni molto redditizie con un livello di rischio sanitario molto basso. Oltre a questo tali sofisticazioni richiedono analisi mirate spesso non comprese nelle “normali” attività di controllo degli organi preposti.

Principali sofisticazioni/contraffazioni:

  • “trasformazione” di olio di semi in olio extra vergine d’oliva, tramite l’aggiunta di betacarotene e clorofilla
  • miscelazione di oli mediocri esteri etichettati come “100% italiano
  • deodorazione di oli con problemi organolettici, dovuti a fermentazione attivata ammassando le olive per lungo tempo
  • miscelazione di oli extravergini molto amari o piccanti con oli difettosi, deodorati o di categoria inferiore al fine di ottenere un sapore più delicato

 

In Italia il consumo di olio d’oliva è 6 volte superiore alla produzione italiana, quindi la maggior parte dell’olio d’oliva commercializzato è di importazione, prevalentemente da Spagna, Grecia, Tunisia e Marocco. Questo non significa che gli oli importati da questi Paesi siano di bassa qualità. La qualità dipende infatti da vari fattori: cultivar, l’annata, il sistema di raccolta e la conservazione. Esistono anche oli italiani di qualità scadente.

Classificazione degli oli di oliva (apri la tabella)

Dal 2012 per l’olio extra vergine di oliva e l’olio vergine di oliva è obbligatorio riportare in etichetta il luogo di raccolta delle olive e il luogo di estrazione dell’olio (frantoio) – paesi UE o extra UE. Nel caso i 2 luoghi coincidano, verrà riportato solo la dicitura “Prodotto in… “

Per il consumatore medio è molto difficile riconoscere visivamente e al palato una sofisticazione, una delle prime regole è diffidare da oli extra vergini d’oliva offerti a meno di 5€ / L. La massima tutela si ha scegliendo prodotti DOP o IGT essendo controllati da enti certificatori di garanzia. Per questi oli vengono controllate sia la provenienza delle olive, sia le caratteristiche chimiche (tramite laboratori accreditati), nonché il metodo di raccolta e di produzione.  Ovviamente solo se il prodotto risulta conforme potrà riportare in etichetta il logo DOP  o IGT.

L’olio BIOLOGICO come tutti i prodotti dichiarabili BIO segue una normativa europea (Regolamento (CE) n. 834/2007) .

I principi generali di questa normativa riguardano, in particolare, i metodi di produzione specifici, l’impiego delle risorse naturali e la rigorosa limitazione dell’uso di fattori di produzione ottenuti per sintesi chimica.

L’azienda deve sostenere una visita ispettiva dove l’ispettore controlla che siano stati rispettati tutti questi parametri.

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